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Chiesa di San Claudio al Chienti La Chiesa di San Claudio al Chienti sorge in una pianura fertile e produttiva. Nel raggiungerla il viaggiatore si imbatte nel maestoso viale di 548 cipressi. La Chiesa è uno dei monumenti più importanti dell'architettura romanica nelle Marche e ha origini molto antiche, essendo sorta nel V o VII secolo sulle rovine dell´antica città romana di Pausolae. In passato si pensava si trattasse di un'Abbazia, mentre studi recenti sembrano escludere tale origine. Venne restaurata ed in parte rimaneggiata tra la fine dell´IX e l´inizio del XII secolo. La chiesa presenta numerose particolarità tipologiche. Presenta infatti una pianta articolata internamente da quattro pilastri a formare una croce greca iscritta in un quadrato. Sono presenti absidi semicircolari lungo il perimetro: sui fianchi e sul lato orientale. La costruzione inoltre si presenta su due piani con una chiesa inferiore ed una superiore. La facciata è affiancata da due torri cilindriche, che avevano, oltre alla funzione di collegamento interno delle due chiese sovrapposte, quella di posto di vedetta e di difesa. Lo scalone esterno, per il quale si accede alla chiesa sovrastante, così come il portale a strombo di marmo in stile romanico, furono aggiunti nel XIII secolo. L´interno della chiesa è caratterizzato da numerosi archi a volte e dalle cinque absidi. Nel catino absidale centrale due affreschi gotici di autore anonimo (1486) rappresentano S. Rocco e S. Claudio. In prossimità della chiesa si può ammirare uno dei più antichi esemplari di mulino con macina in pietra. Il mulino è stato costruito nella Grancia di Sarrocciano nell’ 1147 dai monaci Cistercensi. Esso è ancora produttivo ed ospita ancora la più antica attività artigianale non solo delle Marche, ma d'Italia. |